Un libro, un incontro

E la periferia ci venne incontro

di Massimo Caponnetto, Edizioni Piagge, 2012

A Nonna Gina la periferia è andata incontro come l’acqua dell’ Arno che, nel novembre del 1966, le fece passare davanti agli occhi le carcasse degli animali allevati nella campagna intorno a Brozzi, dove viveva. Non ha ancora capito se “Le navi”, i giganteschi palazzi delle Piagge che misero l’ancora in quel mare di nulla negli anni Ottanta, per lei sono state la salvezza da un naufragio. Sa solo che oggi, nei pianerottoli kubrickiani di quei casermoni, cerca di ricostruire l’ atmosfera di paese della Brozzi degli anni Cinquanta, quando ancora le donne si radunavano davanti alla porta di casa per lavorare alla maglia o all’ uncinetto, raccontando gli affari di tutti. Per altri, invece, la periferia delle Piagge è stata un miracolo: in quell’estrema periferia dove ancora tanti fiorentini non sono mai arrivati, hanno trovato la risposta che sono andati cercando per anni e anni, con disperazione, in direzione ostinata e contraria. Gente alla deriva dell’alcool e delle droghe. Immigrati da paesi che sognavano l’Italia e, una volta arrivati qui, sono precipitati nell’incubo. Il titolo del libro di Massimo Caponnetto E la periferia ci venne incontro ha due sensi: la salvezza e lo spaesamento, il riscatto e la cesura drammatica con il passato, bello o brutto che sia. Sono storie di vita raccolte nel quartiere delle Piagge. Oltre alle parole e ai ricordi, è stato usato anche il linguaggio del disegno, della poesia e della musica per provare a raccontare ogni storia in tutta la sua intensità e autenticità.

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